Sneaking in - jogging tra i cortili


Rigirarsi ancora un poco nel letto, le coperte morbide che lottano con la luce del giorno in una battaglia senza tempo, senza sangue, senza suoni. Vince la luce. Vincono il cielo senza nuvole e la strada ancora silenziosa, mentre lentamente la città prende vita. E allora corro, in mezzo alle strade, ai parchi, alle vie, cercando di fuggire la nuvola grigia di smog. 

Una città è viva soprattutto nei suoi angli più nascosti, nelle strade private, intimamente ravvicinate agli ingressi dei palazzi, così vicini a quello spazio sacro che è la casa, eppure ancora suolo pubblico. Qui gli ingressi non sono quasi mai sulla strada principale. Quella la lasciano ai negozi, ai ristoranti, alle banche... i cortili interni sono nascosti ma non inaccessibili, proteggono gli abitanti e nascondono piccoli angoli che ora, per fortuna, ai coloro arrugginiti dei giochi per bbambini, ai ferri dei cancelli, hanno aggiunto un tocco di verde. 

Cercando di tenere il fiato regolare scorro tra questi rifugi aperti, cerco di orientarmi per evitare i cancelli chiusi, gli ostacoli. Ma in fondo, anche tornare indietro non è poi tanto male. 

A Cheboksary i gatti randagi sono un'infinità, ed anche i cani non scherzano. Qualcuno ti guarda con occhi sonnecchianti di chi non si è ancora svegliato (e, d'altro canto, come sei un po' anche tu nel tuo profondo). Altri si avvicinano in cerca di carezze e cibo. I passanti non li notano, passando con indifferenza. Ma nei cortili le gattare spopolano - qui e là vaschette con del cibo lasciato per i viandanti a quattro zampe. 

I ragazzi cominciano ad andare a scuola, il vociare aumenta. Raggiunto il parco, i suoi sentieri, ed è già ora di dare il giro, rivedere gli stessi scorci che ora si sono popolati, famiglie che escono dai loro nidi, qui e là facendo lo slalom vicino alle fermate dell'autobus. Un ultimo sforzo, un ultima corsa, passando sotto la statua di Lenin che approva beffardo. 

E poi entro nel mio cortile, nel mio spazio personale. Tiro il fiato, e il resto del mondo resta fuori dalla porta.   

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