Il cielo di Russia
Spazi interminabili, campi a perdita d'occhio, un cielo sconfinato, talmente ampio da spingere la mente ad avventurarsi ancora più lontano e da farti desiderare di lanciarti in una folle ed infinita corsa, perchè di ostacoli davanti non ce ne sono per miglia e miglia. Distese di foreste, pianure infinite sotto una volta azzurra chiazzata di bianco qui e là. Questo è il panorama che si incontra percorrendo le strade russe attorno a Cheboksary. Uscendo dalle città, le autostrade hanno una conformazione ben diversa dai vialoni che potremmo, a buon motivo (viste le dimensioni dei boulvar cittadini), aspettarci. In molti tratti le strade sono ancora vecchie e malandate, bucate quanto un groviera, anche in tratti molto trafficati. Passarci d'estate è poco agevole; d'inverno una bella sfida per le ruote di auto e mezzi pubblici. E per gli stomaci più delicati.
| Le fosse più leggere sulla strada per Kazan |
Tempo di viaggi, dunque, perché stare fermi qui non ci piace e, a dirla tutta, mi pare di essere restata anche troppo nel mio comodo bozzolo casalingo fino ad ora.
Ed allora ci si spinge a Yoshkar - Ola, a Kosmodemjansk e a Kazan. Con la previsione di toccare Nizhny Novgorod a breve e, sogno proibito degli ultimi giorni (più che altro perchè le 20 ore in macchina non sono proprio facilmente praticabili e di voli ad un prezzo umanno, almeno in apparenza, non ve ne sono) la Calmucchia. Riusciranno i nostri eroi ad arrivare in terra buddista, solcando i fiumi e senza intoppi metereologici di alcun genere?
Yoshkar - Ola
Una città a cui può calzare un solo aggettivo: bislacca. Città comune, abbastanza ben tenuta se vista dall'esterno, nasconde però un cuore insospettabilmente europeo. Sfacciatamente europeo. In realtà, il centro di Ioshkar-Ola è stato costruito solo recentemente attraverso una curiosa operazione di copia-incolla da alcuni capoluoghi del vecchio continente. E fu così che, in mezzo alla Repubblica dei Mari, si trovano edifici che fanno l'occhiolino alle città olandesi e in generale, del nord Europa, con tanto di monumenti a Rembrandt e, posto a caso sulla baia centrale, a Grace Kelly. Il tutto interrotto qui e la da chiese ortodosse dalle cupole dorate.
Anche se la mia coinquilina ne aveva detto peste e corna (da un lato assolutamente a ragione, è palesemente una scopiazzatura innaturale), non mi è dispiaciuto visitarla - complice il bel tempo e la necessità di aria meno inquinata, il centro pedonale su questa specie di baia, l'atmosfera rilassatta, il primo sole che scoglie l'ultima (si spera!!) neve, tutto è stato un toccasana psicologico.
Approvata, se non presa troppo sul serio.
Kazan
La città che non ti aspetti. Mi sono sempre immaginata Kazan in stile metropoli, una versione esasperata delle moderne achitetture, non più colata di cemento sovietico ma dinamici edifici di vetro. In realtà non potevo sbagliarmi di più. Sebbene ci sia una parte moderna, ed abbia un aspetto più fresco ed efficiente rispetto ad altri luoghi, il lungofiume, i parchi, il richiamo dei muezzin di fianco alle chiese ortodosse mi hanno affascinata. Lingua tatara, lingua ancora più lontana dal russo del ciuvascio. Un'identità forte, in una città che è stata simbolo di resistenza e di potere dai tempi di Ivan Grozny (il Terribile). Fortuna ha voluto che ce la girassimo in quell'unico giorno che permettecva il lusso di restare a maniche corte. Ma è stata. purtroppo, una toccata e fuga: approfondiremo più avanti, in una ricognizione pre rientro, questa città dal fascino magneticoh.
Kosmodemjansk
Dopo due località piuttosto note ecco che arriva Kosmodemjansk...gli stessi amici russi si meravigliano "ma cosa ci vai a fare?". A dire il vero non avrei mai pensato di andarci se non fosse stato per l'invito di un'allieva a fare un giro per la città. Il paese, insomma. Da parte mia, la curiosità per vedere come si vive in una cittadina più piccola qui in Russia mi spinge a buttarmi in una gita in campagna.
Kosmodemjansk è la classica cittadina sovietica, con casermoni costruiti attorno a un centro che però non è il centro commerciale - verso la volga vi sono infatti una serie di vecchie izbe colorate, alcune distrutte ed altre meglio conservate. C'è un porto, a cui attraccano le navi da crociera fluviali che salgono e riscendono la Volga. Un museo all'aria aperta gestito da due anziane signore che ricostruisce la vita in epoca antica (in realtà, anche piuttosto recente), una bella passeggiata sul lungofiume e una galleria d'arte che custodisce insospettabili piccoli capolavori. è la città ideale per una gita in un luogo tranquillo e rilassato, lontano dal caos cittadino, per trovarsi in un paese dove si può camminare in mezzo alla strada, sedersi ed ascoltare il silenzio.
E poi coccolare cuccioli di pastore tedesco russi appena nati. What else?

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