Trapped under ice
Non tutto è come sembra. Qui a Cheboksary, quando il Generale Inverno sembra aver lasciato spazio al calore della primavera (alias: le strade non sono più ricoperte di neve e ghiaccio e le temperature si sono dignitosamente mantenute al di sopra dello zero per almeno una settimana), tutto può cambiare nel giro di una notte.Così, come quando ci si sveglia la mattina di Natale in attesa di trovare un panorama candido e bianco al posto del grigiume di cemento ordinario, con quel candore chetroviamo solo nei migliori film americani di serie z (quelli in cui in cui dei cuccioli o bambini iperattivi salvano una delle feste più amate da mostri verdi e ubriaconi cattivi), così ci siamo risvegliati oggi al suon della tormenta.
Questo capovolgimento metereologico dovrebbe essere il pane quotidiano. Invece le macchine, le marshrutke e i troleybus sono completamente bloccati nel pantano, colpevoli di aver ottimisticamente montato le gomme estive. Questo spinge ovviamente i meno volenterosi (comAd e la sottoscritta) a barricarsi in casa con la sola compagnia del caffé e del forno caldo. La fortuna di non avere ancora lezioni mattutine è immensa.
Ad ogni modo nel giro di poche ore tutto riprende a muoversi come se nulla fosse. Una menzione di merito va a i trasporti locali, che sono inaspettatamente efficienti e scattanti, facendosi aspettare solo pochi minuti. Anche se poi salirci diventa quasi come andare sulle montagne russe.
Tornando alla ghiacciata, manco i russi se l'aspettavano. Mi fa piacere assistere ad un evento climatico così particolare però, ecco...anche un'annata normale mi poteva andare bene. Dicono che anni fa avesse nevicato anche a giugno. Spero di non assistere al secondo giro!
Il giorno dopo il sole e le temperature in rialzo ci pongono davanti a un secondo problema: il disgelo. Anche in questo frangente, infatti, risiede l'arte di arrangiarsi, cercando di non affogare nei torrenti che si creano per le strade o nelle pozze profonde di neve misto pantano davanti a casa e, sopratttto, evitando accuratamente le stalattiti che cadono inesorabilmente dai tetti nel tentativo di risolvere il problema del sovrapopolamento mondiale.

Insomma, arrivare a fine serata non è facile, a meno che tu non sia un pattinatore provetto (o un cacciatore di orsi polari avvezzo a nuotate a temperature artiche).
Per fortuna il bel tempo, nonostante il vento avverso e gli innumerevoli ostacoli sulla via, porta un'allegria contagiosa: giocare a palle di neve o godersi una passeggiata in centro calma spirito e mente.
E Lenin, anche se è stato piazzato davanti a una chiesetta nella piazza centrale, torna a sorridere.
| Piazza della Reppubblica |
| Teatro Nazionale Russo |

Commenti
Posta un commento