Dispacci o dalle Terre Alte
Mi ha sempre insospettito questo modo Scozzese di chiamare le Highlands una regione che si, è parecchio a Nord, ma che è anche relativamente priva di rilievi particolarmente alti (almeno, per gli standard di chi è circondato da un roccioso abbraccio Alpino).
Il nome evoca un etereo luogo di leggenda, draghi, poeti, fate, e poeti e fate fatti arrosto e mangiati dai draghi, con contorno di pecore e una punta di aceto balsamico di Modena (di cui, è noto, i draghi vanno matti).
Ed in verità queste terre sono un po' fuori dal normale, misteriose, poco accessibili (se avete mai guidato sulle strade di campagna scozzesi, mi potete capire e compatire).
Pur senza alcun nessun torreggiante e maestoso rilievo come le Alpi, qui si respira un'altra aria (e tanto, tanto vento!).
Poco stupirsi dunque se i romantici Scozzesi e non se ne invaghiscono, ne restano rapiti.
Forse è un po' quello che è accaduto anche a me, vittima di un sortilegio del popolo fatato.
Appena uscirò da qui scoprirò che in realtà sono passati mille anni, e mi tramuterò in polvere (per la gioia di mia madre e mia nonna e mia zia che con acari e lerciume hanno intrapreso una battaglia senza riserve, un po' come fossero un ordine di cavalieri contro il massimo nemico Acaro). Conoscendo la mia quota cioccolato quotidiana, probabilmente sarà polvere di cacao.
Sarebbe bello però, reincarnarsi in qualcosa di tanto sublime, vivere per essere leggermente adagiata su torte, mescolata in una bollente cioccolata, o addirittura dosata in qualche ardua, avvenieristica ricetta.
Oppure finire nell'aria a gironzolare per il mondo dopo a causa di un potente starnuto (lo giuro, non è colpa mia, è stato il pepe!).
Eppure adesso se dovessi darmi una forma, sarebbe qualcosa di piu' statico e fermo che un delizioso pulviscolo.
Piuttosto che una polvere una salsa densa, una crema pasticciera che fa fatica a muoversi dalla pentola.
Prendo forme, mi adatto, imparo, ma dove prima ero forse di sostanza piu' gassosa (NON RIDETE!!) ora sento la frizione, la gravità, non sono capace della stessa ubiquità, della stessa energia costante, della leggerezza di chi prende e va.
Sono ormai diversi anni che è cominciato questo processo di rallentamento, che si è però consolidato negli ultimi due. Eppure sono stati anni di piccoli grandi cambiamenti e traguardi.
Casa (ancora in affitto, ma una casa e non un luogo di transito), macchina, un nuovo compagno peloso, un lavoro stabile - e, chi piu' ne ha piu' ne metta, anche una bella pandemia (e na fetta de culo no?).
Alcuni sono traguardi che non speravo di raggiungere prima dei 30 (cane in primis, e poi anche lavoro, così, per arrotondare. Si, arrotondare anche il cane.)
Forse però sento anche la mente rallentare (like treacle on ice), o forse piu appropriamente, calmarsi.
Non manca la fame, ma l'irrequietezza di prima, che sempre c'è ma si riesce di tanto in tanto a prender una pausa. Equilibrio? Forse, non saprei, sono sempre quella persona priva di coordinazione (ancora non riesco a camminare senza prendermi a calci da sola. Con i tacchetti delle scarpe da rugby, ve lo raccomando!).
Insomma, si sta, si va, si ritenta che sarai piu' fortunata? Chi lo sa?
Io intanto vado a prepararmi una bella cioccolata calda estiva.
Siamo sempre nelle Highlands, in fondo.
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