Una collina al giorno toglie il medico di torno




La salute è un argomento serio, e anche qui in Scozia il pratico sistema nazionale ne ha a cuore la preservazione, anche se sovente le tempistiche per una pronta azione sono accostabili al tempo impiegato dal carbonfossile per divenire tale (ere geologiche, a sentire Wikipedia).

Tralasciando dunque questa inezia (che non ho provato sulla mia pelle ma che spesso finisce sulle pagine dei quotidiani, tanto per chiarezza), ho trovato un paese molto attivo nel prendere misure di prevenzione per problemi di salute mentale. Una delle novità più recenti è stata introdotta nelle Isole Shetland, tanto care a Sua Maestà la Reggina. I medici locali per la prima volta hanno la possibilità di affiancare alle terapie per i propri pazienti una risorsa che qui in Scozia scorre abbondante: la Natura. 
Lungi dall'essere un colpo di coda del movimento hippie, questo significa che si potranno ufficialmente prescrivere attività all'aperto per chi soffre di determinate patologie psicofisiche. Hanno persino redatto un opuscolo con un programma di attività da svolgere nei diversi mesi dell'anno e, eccezion fatta per quelle che si possono svolgere solo sulle Shetland (raccogliere conchiglie sulle Dolomiti sarebbe fuori luogo, a meno di non essere provetti paleontologi) molte possono entrare a far parte della routine quotidiana anche al di fuori delle isolate isolette del Grande Nord.


Una cosa semplice in apparenza, quasi banale, che però rivela molto di questo paese. Da quando sono atterrata sul suolo della Bella Caledonia mi sono ritrovata immersa da uno stuolo di amanti delle attività all'aperto; mai era stata la vita campestre tanto all'ordine del giorno. Campeggiatori, camminatori, veri e propri scalatori, ultramaratoneti...chi più ne ha, più ne metta. 
Vi è un attaccamento alla natura diverso, un rapporto più amichevole ed informale, fatto di incontri quasi quotidiani e di grande rispetto. 




Ciò detto, non è affatto difficile farsi prendere la mano da questa mania. La realtà è che, in molte parti della Scozia, si può uscire dall'uscio di casa e trovarsi immersi nel fogliame in pochi istanti. Vivendo ad Edinburgo, ad esempio, i parchi e le aree verdi in città sono sorprendentemente vaste, e soprattutto ben mantenute. Pensare di uscire a correre la mattina e ritrovarsi inglobati in una piccola selva in cui la vita - non umana - si avvicenda con altri ritmi è un regale lusso nella ruota mentale di ogni giorno, un modo per oliare gli ingranaggi, per bere con maggiore soddisfazione i sorsi della quotidianità.






Oltre alla città ovviamente questo paese è una sterminata landa di meraviglie, ed i paesaggi che si ritrovano seguendo i punti cardinali sono luoghi del mito, i sentieri che ci raffiguriamo tra le pagine che raccontano di mondi altrove, eppure sono reali e la loro maestosità si trova nella semplicità, nella mancanza di sovrastrutture in sottofondo, di folle urlanti e di ciò che chiamiamo progresso. Un ritorno a un mondo che si, è stato addomesticato, ma che ha ancora una purezza che si manifesta nei silenzi, nelle distese verdi, azzurre e porpora a perdita d'occhio.








































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